La vita che dura.
Autore: James Hillman – Casa editrice: ADELPHI –
Di cosa parla il libro:
Non sempre è giusto cedere al fascinoso (e compassionevole) luogo comune secondo il quale chi muore giovane è caro agli dei, perché “così come il carattere guida l’invecchiamento, l’invecchiamento disvela il carattere”. La senilità, quindi, non è un accidente, né una dannazione o l’abominio di una medicina devota alla longevità, ma la condizione naturale e necessaria affinché il carattere si confermi e si compia. Come il daimon – il codice dell’anima – presiede alla rappresentazione di noi nell’età giovane, così il carattere delinea l’immagine di noi nell’età senile, vale a dire “ciò che resta dopo che ce ne siamo andati”. Ma se il carattere sopravvive per immagini, invecchiare non è un mero processo fisiologico: è una forma d’arte, e solo coltivandola potremo fare della nostra vecchiaia una “struttura estetica” possente e memorabile, e incarnare il ruolo archetipico dell’avo, custode oculato della memoria e difensore non bigotto della tradizione – ovvero il compito cui siamo chiamati in tarda età. E non sarà secondaria, nell’adempimento di tale compito, la forza di impatto del nostro volto, che dal carattere è stato plasmato e del carattere è l’immagine più rivelatrice. Come viatico al seducente percorso cui Hillman ci invita con La forza del carattere, ci si potrebbe allora servire di un passo di Borges: “Un uomo si propone il compito di disegnare il mondo. Trascorrendo gli anni, popola uno spazio con immagini di province, di regni, di montagne, di baie, di navi, d’isole, di pesci, di dimore, di strumenti, di astri, di cavalli e di persone. Poco prima di morire, scopre che quel paziente labirinto di linee traccia l’immagine del suo volto”.
Recensione del suggeritore:
Nella società moderna, focalizzata sull’efficienza fisica e sull’esaltazione della bellezza del corpo, è davvero difficile accettare e vivere positivamente il processo di invecchiamento. Hillman, invece, ci mostra come proprio l’invecchiamento sia il naturale processo di compimento del nostro carattere che giunge così alla piena maturazione. La forza del carattere non contiene parole consolatorie per farci accettare il decadimento fisico. Tutt’altro. Va preso come un invito a non identificarci soltanto nel nostro corpo, perché noi non siamo soltanto il nostro corpo ma – soprattutto – siamo il nostro carattere. La forza del carattere ci invita a guardare all’invecchiamento con occhi nuovi. A vivere la vecchiaia pienamente, come una stagione della vita che può dare frutti bellissimi.
Emo-Zen
Informazioni sull’autore del libro La forza del carattere:
James Hillman (1926-2011) è stato è stato uno psicoanalista, saggista e filosofo statunitense. Ha lanciato una nuova scuola di indirizzo junghiano sulla cultura e l’immaginazione, applicando le conclusioni tratte dalle analisi individuali a processi di senso collettivo. Il movimento fondato da Hillman, la psicologia archetipa, sta ottenendo un successo enorme e sembra destinato a innovare profondamente la tradizione junghiana. Figura non riducibile in schemi accademici nonostante i titoli curriculari, letterato, ormai più filosofo che psicologo, Hillman è riuscito a evidenziare e a far condividere la necessità, per l’uomo postmoderno, di riconoscere e coltivare le connessioni mentali e psicologiche che lo legano alle sue radici culturali antiche, o addirittura arcaiche – e non solo in quanto singolo portatore di turbamenti e patologie dell’anima, ma in quanto componente di una società non meno turbata e patologica di lui.
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