il naufragio della querina

IL NAUFRAGIO DELLA QUERINA

VENEZIANI NEL CIRCOLO POLARE ARTICO.

Autore: Pietro Querini – Casa editrice: Nutrimenti

Di cosa parla il libro:

La Querina, nave mercantile veneziana, parte nel 1431 da Creta, al comando di Pietro Querini, con sessantotto uomini di equipaggio. È diretta nelle Fiandre, ma a destinazione non arriverà mai. Doppiato Capo Finisterre, viene spinta a nord dai venti contrari. Poi la tempesta comincia la sua opera di distruzione. Spezza il timone, strappa le vele. La nave si frantuma sotto gli attacchi del mare. Finché si comincia a morire. Pochi resistono a tutto e approdano, nove mesi dopo la partenza, su un isolotto delle Lofoten, in Norvegia. Qui restano per un mese, fin quando, ridotti a undici, vengono miracolosamente salvati da alcuni pescatori. Al ritorno a Venezia, Pietro Querini, Nicolò de Michiele e Cristofalo Fioravante consegnano ai posteri il racconto della loro avventura: la sorte avversa, le sofferenze, ma anche lo stupore di fronte a uno stile di vita, quello degli abitanti delle Lofoten, lontano dalle corruzioni della civiltà. E poi la scoperta dello stoccafisso, una specialità che sarà proprio Querini ― così vuole la tradizione ― a consegnare alla gastronomia veneta. IL NAUFRAGIO DELLA QUERINA è una cronaca che conserva intatto il fascino originale e, grazie a un prezioso lavoro di riscrittura, ripropone ai lettori di oggi una grande storia di mare.

Recensione del suggeritore:

Da grande estimatore del baccalà mantecato, che ormai molti anni fa imparai ad apprezzare nei bacari veneziani (ma si può gustare un po’ in tutto il veneto) ho voluto approfondire le origini di questo piatto così profondamente radicato nella tradizione gastronomica di Venezia. Il naufragio della Querina, e il successivo rientro dei superstiti a Venezia, fissa nell’anno 1432 l’inizio della tradizione dello stoccafisso, scoperto in un isolotto delle Lofoten, in Norvegia, dove i naufraghi erano approdati e successivamente ospitati dai pescatori del luogo. Ma, naturalmente, la cronaca di Pietro Querini va ben oltre questo episodio. Colpisce, ad esempio, la descrizione ammirata della vita semplice e naturale degli abitanti di quelle isole, che appare stupefacente agli occhi dei veneziani abituati a ben altri stili di vita.

Emo-Zen

Un passaggio che il suggeritore desidera evidenziare:

“Questi di detti scogli sono uomini purissimi e di bello aspetto, e così le donne sue, e tanta è la loro semplicità che non curano di chiuder alcuna sua roba, né ancor delle donne loro hanno riguardo: e questo chiaramente comprendemmo perché nelle camere medeme dove dormivano mariti e moglie e le loro figliuole alloggiavamo ancora noi, e nel conspetto nostro nudissime si spogliavano quando volevano andar in letto; e avendo per costume di stufarsi il giovedì, si spogliavano a casa e nudissime per il trar d’un balestro andavano a trovar la stufa, mescolandosi con gl’uomini”.

Informazioni sull’autore:

Pietro Querini (1400 circa – 1448) è stato un mercante e navigatore veneziano, senatore della Repubblica di Venezia.

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